Il 6 ottobre 2010 la Commissione europea ha presentato il
programma "Unione dell'innovazione". L'Unione dell'innovazione è
una delle iniziative faro della strategia Europa 2020 e definisce
un approccio strategico all'innovazione, che gode di un sostegno al
più alto livello politico. L'iniziativa è stata poi adottata dal
Consiglio competitività del 26 novembre 2010.
L'Unione dell'innovazione è un progetto finalizzato a
concentrare gli interventi dell'Europa - e la cooperazione con i
paesi terzi - in ambiti quali i cambiamenti climatici, la sicurezza
dell'approvvigionamento energetico e alimentare, la salute e
l'invecchiamento della popolazione.
Il programma intende utilizzare gli interventi pubblici per
stimolare il settore privato e rimuovere gli ostacoli che
impediscono alle idee di raggiungere il mercato: si tratta ad
esempio di ovviare a problemi quali la mancanza di finanziamenti,
la frammentazione dei sistemi di ricerca e dei mercati, lo scarso
utilizzo degli appalti pubblici nel campo dell'innovazione e la
lentezza nella definizione delle norme.
I dieci elementi chiave dell'Unione dell'innovazione
- I partenariati europei per l'innovazione mirano a coinvolgere i
soggetti interessati - a livello europeo, nazionale e regionale,
pubblico e privato - per conseguire obiettivi ben definiti in
settori che uniscano la capacità di affrontare importanti sfide per
la società e le potenzialità dell'Europa di affermarsi come leader
mondiale. In particolare, i partenariati consentiranno di dare
impulso alla R&S, coordinare gli investimenti, accelerare la
normalizzazione e stimolare la domanda. La Commissione erogherà
finanziamenti propri per attirarne altri, più cospicui, da tutti i
soggetti interessati. All'inizio del 2011 sarà avviato un
partenariato pilota su come invecchiare mantenendosi attivi e in
salute, con l'obiettivo di prolungare (di due anni entro il 2020)
il periodo di vita in cui godiamo di buona salute. A questo
seguiranno altri partenariati in settori quali l'energia, le "città
intelligenti" e la mobilità, l'efficienza idrica, le materie prime
non energetiche e l'agricoltura produttiva e sostenibile.
- La Commissione ha riunito 25 indicatori in un "Quadro
valutativo dell'Unione dell'innovazione" e ha definito un elenco di
controllo relativo ai sistemi innovativi che abbiano dimostrato la
loro efficacia. La Commissione elaborerà un nuovo indicatore per
misurare la quota di società innovative a rapida crescita
nell'economia e finanzierà la creazione di un sistema indipendente
di classificazione delle università.
- La Commissione proporrà misure per migliorare l'accesso ai
finanziamenti. In particolare proporrà un regime transfrontaliero
per il capitale di rischio, coopererà con la Banca europea degli
investimenti per migliorare regimi UE quali il "Meccanismo di
finanziamento con ripartizione dei rischi " e designerà una
personalità di spicco con il compito di rafforzare i collegamenti
transfrontalieri tra imprese innovative e investitori.
- Saranno potenziate le in iniziative di ricerca in atto. La
Commissione intende proporre misure per completare lo Spazio
europeo della ricerca - obbligo giuridico previsto dal trattato di
Lisbona - entro il 2014. A tal fine sarà necessario garantire
maggiore coerenza tra le politiche europee e nazionali di ricerca,
ridurre gli adempimenti amministrativi e rimuovere gli ostacoli
alla mobilità dei ricercatori, quali la non trasferibilità dei
diritti pensionistici. Sarà necessario inoltre favorire un accesso
il più ampio possibile ai risultati della ricerca finanziata con
fondi pubblici. L'Ottavo Programma quadro verrà elaborato in modo
da sostenere gli obiettivi di Europa 2020. Saranno ulteriormente
sviluppati il Consiglio europeo della ricerca e l'Istituto europeo
di innovazione e tecnologia e, tramite il proprio Centro comune di
ricerca, la Commissione rafforzerà la base scientifica del processo
decisionale.
- Nel 2011 la Commissione istituirà un consiglio direttivo
europeo in materia di design e un marchio europeo del design di
eccellenza.
- Sempre nel 2011 la Commissione avvierà un programma di ricerca
di ampia portata in materia di settore pubblico e innovazione
sociale e un progetto pilota di quadro valutativo dell'innovazione
nel settore pubblico europeo; avvierà inoltre un progetto pilota
sull'innovazione sociale in Europa finalizzato a creare competenze
per l'innovazione sociale in quanto epicentro dei futuri programmi
del Fondo sociale europeo. Essa consulterà le parti sociali sulle
modalità per diffondere l'economia dell'innovazione a tutti i
livelli occupazionali.
- La Commissione propone che i governi destinino fondi ad hoc per
gli appalti pubblici di prodotti e servizi innovativi, con
l'obiettivo di creare un mercato degli appalti di un valore di
almeno 10 miliardi di euro all'anno per le innovazioni che
consentono di migliorare i servizi pubblici. La Commissione fornirà
orientamenti in materia di appalti congiunti tra amministrazioni
aggiudicatrici di Stati membri differenti.
- All'inizio del 2011 la Commissione presenterà una proposta
legislativa per accelerare e modernizzare il processo di
normalizzazione allo scopo di consentire l'interoperabilità e
promuovere l'innovazione.
- È necessario modernizzare il regime europeo della proprietà
intellettuale. Un accordo sul brevetto UE consentirebbe alle
imprese di risparmiare 250 milioni di euro all'anno; per questo
motivo la Commissione presenterà nel 2011 proposte per un mercato
europeo della conoscenza per brevetti e licenze.
- Per dare impulso all'innovazione sarà necessario rivedere il
quadro normativo in materia di finanziamenti strutturali e aiuti di
Stato. La Commissione coopererà con gli Stati membri al fine di
garantire un migliore utilizzo degli 86 miliardi di euro dei Fondi
strutturali desinati alla ricerca e all'innovazione nel periodo
2007-2013 e proporrà per il periodo successivo al 2013 un regime
dei Fondi strutturali maggiormente incentrato sull'innovazione. Nel
2011 infine verrà rivisto il quadro sugli aiuti di Stato.