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Infrastrutture di ricerca

La realizzazione di grandi Infrastrutture di Ricerca di eccellenza mondiale è uno dei cinque assi strategici per la strutturazione e lo sviluppo dello Spazio Europeo della Ricerca. Le infrastrutture di Ricerca rappresentano un mezzo per promuovere la cooperazione su scala paneuropea e per offrire alle comunità scientifiche un efficiente accesso a metodi e tecnologie avanzati. Si rivolgono alla ricerca di base e applicata in tutti i settori scientifici, dalle scienze umane e sociali alla fisica, alle scienze biomediche, ambientali, dell'energia e dei materiali, e alle nanoscienze.


Le infrastrutture sono uno strumento importante per sostenere e strutturare la ricerca. Nel panorama attuale si possono distinguere infrastrutture "locali e/o nazionali" tipicamente di piccola e media dimensione, collegate a specifici Enti di Ricerca, Industrie e Università, e infrastrutture "internazionali" ad alta concentrazione di risorse tecnologiche, scientifiche ed umane, di dimensione tecnologica ed economica tale da non poter essere sostenute da un singolo paese, orientate all'attrazione e al servizio di ricercatori selezionati con un peer review di carattere internazionale.


L'Europa ha una cultura consolidata di grandi Infrastrutture di Ricerca, grazie anche ai programmi sostenuti nel passato dalla Commissione Europea. Questi programmi hanno avuto un effetto strutturante sui settori tradizionali della ricerca, e, più recentemente, nel campo socioeconomico, biomedico, ambientale e dei beni culturali. Tutti i Programmi Quadro dell'Unione hanno sostenuto l'accesso dei ricercatori alle infrastrutture della ricerca scientifica e tecnologica, della diffusione della cultura, dell'accesso efficace al patrimonio culturale, dell'ambiente e dell'energia.


Il riferimento delle azioni nazionali di governo di queste iniziative ad elevato valore strategico è la politica di settore della UE, che, su mandato del Consiglio dei Ministri per la Competitività, ha istituito nel 2002 un forum europeo, lo European Strategy Forum for Research Infrastructures (ESFRI), per definire il fabbisogno in infrastrutture internazionali di ricerca per i prossimi due decenni.


La roadmap ESFRI rappresenta uno strumento di riferimento per le comunità scientifiche e per i decisori politici degli Stati Membri dell'Unione. Gli Stati Membri elaborano le roadmap di strategia nazionale per le Infrastrutture. Il rapporto tra la roadmap ESFRI e le roadmap nazionali è sinergico. L'Italia partecipa a trentatrè preparatory phase avviate nel 2007,  coordinandone due, ed è stata proponente di ulteriori due delle dieci nuove preparatory phase del bando 2009, partecipando complessivamente a otto di queste phase. La definizione della roadmap italiana per le infrastrutture di ricerca di interesse pan-europeo e nazionale è stata un passaggio fondamentale completato dal MIUR nel maggio 2010. La roadmap nazionale, basata sull'analisi di proposte espresse da tutti gli attori della ricerca scientifica italiana, individua le necessità e le opportunità di realizzare infrastrutture di ricerca sia localizzate in Italia, sia in altri siti europei, realizzando ricadute importanti sul territorio e attraverso schemi di contributo in kind in commesse industriali, oltre che i ritorni scientifici.

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